Il tempo che passa segna dei cambiamenti nella nostra funzionalità, e ci
avvicina sempre più verso la morte.
Un concetto molto importante, ma poco conosciuto è la differenza tra
ETA’ ANAGRAFICA ed ETA’ BIOLOGICA
A volte, quando incontriamo qualcuno, diciamo «porti proprio bene gli anni»
: in realtà questa affermazione non ha molto senso.
Cosa vuol dire «portare gli anni bene»??
Questa espressione denota che stiamo dando un giudizio quantitativo,
ma non qualitativo; la persona a cui diciamo che porta gli anni bene è solo
una persona che è invecchiata meno di un’altra della stessa età: e qui sta il
cardine del concetto tra ETA’ ANAGRAFICA e BIOLOGICA.
Due persone che sono nate nello stesso giorno, invecchiano in maniera
differente e a velocità diverse a seconda dello stile di vita adottato.
Anche i gemelli identici, nati con lo stesso DNA, ma che adottano uno stile di
vita differente, invecchiano a velocità differenti.
L’ ETA’ ANAGRAFICA ci dice effettivamente quanti anni abbiamo, ma
l’ETA’ BIOLOGICA è quella che ci dice quanto bene il nostro organismo
funziona; per cui c’è un diverso concetto tra età, inteso come anni passati, ed
età, inteso, come perdita di funzionalità biologica.
Il passare del tempo e la velocità di invecchiamento non cambiano (il
passaggio dai 10 ai 20 anni sono ben diversi degli stessi 10 anni che passano
tra i 50 e 60, eppure, sono sempre gli stessi 10anni!), però nella prima parte
della vita (diciamo fino ai 35aa), questo passare del tempo ha un effetto
completamente opposto, rispetto al passare del tempo negli anni successivi
della vita.
Quindi non è il tempo la causa di ciò che accade, ma è qualcosa che sta
dentro noi stessi.
Il corpo umano passa attraverso 2 fasi: nella prima parte della vita siamo
programmati alla crescita e alla rapida riparazione dei danni tessutali
(FASE ANABOLICA),e questo grazie anche ad un certo stato ormonale; il
fine di tutto ciò è quello di arrivare all’età riproduttiva al meglio della
condizione fisica per poter procreare e portare avanti la specie nel modo
più sano possibile; tutto quello che accade in una fase più tardiva
(FASE CATABOLICA) dipende dal fatto che manca un programma biologico
che ci protegga; infatti nel DNA è scritto che l’essere umano deve arrivare al
picco della forma fisica e mentale intorno all’età della riproduzione…,
quello che succedo dopo non è la conseguenza di un programma, ma
invece, la conseguenza della civilizzazione.
Non vivendo più nella natura selvaggia, come i nostri antenati, la
civilizzazione ci ha permesso di compensare i decadimenti funzionali
attraverso la medicina, la tecnologia, la chirurgia, la casa che ci protegge,
insomma tutto ciò che ci siamo costruiti nel corso dell’evoluzione ci
protegge dalle insidie della natura, e ci permette di arrivare ad una età più
avanzata, ma non ci permette, a meno che non si faccia qualcosa di
concreto, di evitare questo lento ma costante decadimento dell’organismo.
La velocità di questo decadimento esprime l’ETA’ BIOLOGICA di una persona.
E questo dipende per la quasi totalità, dallo stile di vita che una
persona adotta; infatti lo stile di vita è in grado di regolare
l’epigenetica in modo tale da rallentare l’effetto che il passaggio
del tempo ha sul nostro organismo, in modo tale da poter
esprimere un’età biologica più bassa.
Esistono dei sistemi e dei metodi per misurare questa età biologica grazie a
tutta una serie di biomarkers (biochimici, genetici,…)
In genere, visto che i numeri non sono così precisi da avere assolute
garanzie, è sempre meglio valutare la funzionalità complessiva della
persona (quanto bene ci sente, quanto bene ci vede, quanto bene regge lo
port, quanto bene funziona l’apparato gastro-enterico, o ancora quanto
bene funziona la gestione della stress…), il tutto per capire lo stato di salute
di una persona, e dunque l’età biologica.
Quindi l’età anagrafica è fuori dal nostro controllo, ed è qualcosa di
oggettivo, mentre l’età biologica è controllabile, quindi
soggettiva, per cui bisogna intervenire sull’aspetto
epigenetico per poter avere un beneficio sul controllo
dell’avanzamento della nostra età biologica.
Alla fine, la scelta di come vogliamo invecchiare, dipende solo DA NOI
STESSI:certo, si può stare a lamentarsi e a fare la vittima per gli
acciacchi, o del tempo che passa, dire che è così e che non c’è niente da fare,
oppure rimboccarsi le maniche, e capire che attraverso una strategia
intelligente, che passa attraverso una corretta nutrizione, un uso
intelligente dei nutraceutici, che non servono per curare, ma bensì per
tenere tarato il nostro metabolismo, un costante e metodico livello di
attività fisica, e soprattutto tanto lavoro interiore che permetta di
ridurre lo stress, di essere in pace con se stessi, di ottimizzare i rapporti
umani, il tutto attraverso strumenti come la meditazione, la permanenza in
natura, il rispetto dei ritmi circadiano giorno/notte…si può arrivare più forti
fino alla fine.